lunedì 16 febbraio 2015

venerdì 6 febbraio 2015

Un piccolo pezzo di Giappone - parte 2


- Tokyo -



Tokyo! Oltre 15.000.000 di abitanti, la seconda capitale più popolosa al mondo dopo Pechino.
Tanta gente! In realtà non si ha questa impressione camminando per strada.

sabato 24 gennaio 2015

Un piccolo pezzo di Giappone - parte 1




Fino agli anni '50 le case costruttrici occidentali dominavano il mondo delle 2 ruote. Le migliori moto venivano sfornate nel Vecchio Continente, con Italia, Regno Unito e Germania in testa.
In quel periodo, i giapponesi erano quelli con la macchinette fotografiche che giravano per l'Europa o gli USA cercando di catturare i segreti delle case costruttrici di auto e moto.
E' bastato appena un decennio affinché questo meticoloso lavoro di ricerca portasse i suoi frutti, così con l'inizio degli anni '60 arriva la scossa che sposta il centro di gravità verso l'estremo oriente. L'agilità e l'intelligenza della società nipponica, nell'investire in innovazione tecnologica e aggredire il mercato a testa bassa e con prodotti affidabili, a prezzi competitivi, ha permesso al Giappone di essere il leader assoluto nella produzione di motociclette. Le "nuove" case costruttrici si chiamano Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha. Per rendersi conto dell'entità di tale ascesa basta dare un'occhiata ai numeri: nel 1969 il Giappone ha prodotto 2.576.873 motociclette, contro 580.000 dell'Italia, 71.000 del Regno Unito, 52.568 della Germania.

La breve sintesi di una società che si affaccia al mondo delle motociclette, per poi dominarlo, è solo un esempio delle capacità e delle risorse di un popolo così lontano, a volte poco compreso e stereotipato, come quello nipponico.

Ma cos'hanno di così speciale i giapponesi? Qual è il dono, la formula magica?

domenica 18 gennaio 2015

Imola - Mostra Scambio 2014

La più grande e importante Mostra-Scambio d'Italia (forse anche d'Europa) nasce nel 1977 a Tresigallo (per poi trasferirsi negli anni successivi presso l'Autodromo Dino Ferrari di Imola) grazie agli appassionati del C.R.A.M.E. (Club Romagnolo Auto e Moto d'Epoca) di Imola.

Ogni anno si contano migliaia di visitatori, molti stranieri armati di carrellini da riempire con carcasse di Vespa o Lambretta!

L'ultima edizione, a cui non potevamo mancare, si è tenuta dal 12 al 14 Settembre 2014. Purtoppo la festa è stata interrotta per qualche ora il Venerdì, a causa del mal tempo. Tuttavia l'aria un po' più fresca ha permesso di fare il giro completo dell'Autodromo (circa 5 km) senza soffrire il solito caldo assassino...


1921 NSU 4 PS 500cc
'20 Triumph Model H 549cc
'75 AMF Harley Davidson Aermacchi RR250


venerdì 16 gennaio 2015

'93 Softail Rebuild & Upgrade - Part 4

'93 H-D FXSTC Softail EVO 1340
 REBUILD & UPGRADE - PARTE 4

Cosa è rimasto da fare? Montare GLI SCARICHI!! 
Un pensiero fisso in testa: devono spaccare i timpani!
 
Sono un malato di quella musica che produce un motore Harley... Non solo, sono malato del suono di qualsiasi motore a scoppio con carattere (specialmente con un numero di cilindri minore o uguale a 3). Mi è rimasto nel cuore quel battito profondo e rumoroso di un vecchio Gilera Saturno 500cc (fine anni '40) che ho sentito ad una mostra-scambio. Il battito perfettamente a tempo della mia prima Moto Guzzi Airone 250cc non era troppo rumoroso, ma quanto carattere... Niente catalizzatori, né forze dell'ordine armate di fonometri. Uno dei motivi per il quale amo le moto vecchie è proprio questo: sono state concepite in tempi diversi. Migliori? Peggiori? Non so rispondere, ma certamente non esistevano le perversioni normative che ci sono oggi. 
Che peccato veder passare per strada una 883 muta, è una violenza! Si chiama "motore a scoppio", lo voglio sentire nel midollo quello scoppio!! 

Basta chiacchiere, torniamo alla sostanza.

Prima di scegliere gli scarichi per la mia Softail, mi sono informato su diversi modelli di diversi costruttori: corti, lunghi, 2 in 1, sottili, larghi... Ma (vedi sopra) la scelta è andata sul tipo più sconsigliato in termini di prestazioni sui bassi/medi regimi: le DRAG PIPES! Ho scelto in pratica un paio di tubi vuoti da 2" della Cycle Shack!
Lo stile è molto simile agli scarichi originali che già possedevo. 
Dando un'occhiata alle curve potenza/rpm (reperibili su internet) il difetto più evidente è un "buco" di potenza nei medi regimi e la soluzione più diffusa è quella di installare dei deflettori che creino un minimo di resistenza al flusso di gas in uscita. Per perseguire il mio chiodo fisso (scarico = tubo vuoto) ho scelto un modello praticamente ininfluente in termini di attenuazione acustica: Khrome Werks HP Plus.
Cycle Shack 2" Drag Pipes & Khrome Werks HP Plus bafflers
L'installazione è relativamente semplice, occorre solo praticare un piccolo foro nello scarico (nascosto alla vista) per fissare il deflettore con un bullone in dotazione. 
Deflettori installati, monto gli scarichi!




Ho finito ovviamente in tarda notte, la prima accensione è rimandata al giorno successivo... 
E ora? Si accenderà? E la carburazione??


martedì 8 luglio 2014

EARLY RUN

EARLY RUN 22-6-2014


Domenica, 7.30. 
Dalle nostre parti a quell'ora, durante qualsiasi stagione dell'anno, puoi incontrare vecchi e giovani contadini che vanno o a volte tornano dalle campagne, sparuti reduci (sbronzi) del sabato sera e, infine, i disoccupati "per scelta", per i quali un giorno vale l'altro, fermamente decisi a non fare un cazzo dall'alba al tramonto.
Decidiamo di partire presto, i chilometri da percorrere sono parecchi e c'è una tabella di marcia che proveremo a rispettare. La frescura del mattino rinvigorisce i sensi e tonifica i muscoli ancora intorpiditi. Ci muoviamo, e sentire il borbottio dei motori ci fa stare ancora meglio; rompiamo il silenzio nelle campagne e sulle strade poco trafficate ci sentiamo i padroni di questo piccolo pezzo di mondo. Ci fermiamo di tanto in tanto per una birra, un caffè e una sigaretta; a Cefalù ci rifacciamo gli occhi ammirando il mare e le orde di fica indigena (e non) che affollano tipicamente le sue spiagge. Il sole è alto quando decidiamo di inoltrarci tra i querceti delle Madonie. Percorriamo queste strade incantati, spavaldi e felici. Godiamo di ottimi piatti locali e scopriamo una Sicilia selvaggia ed incontaminata che ogni motociclista dovrebbe poter esplorare. È quasi sera quando, visitato l'ultimo borgo che gronda storia e tradizioni, ripartiamo alla volta dei Sicani. Dopo quasi 400 Km percorsi, il sole è giá sparito dietro un tornante. Ci riaccoglie l'ambiente che avevamo lasciato molte ore prima tramortito, ora vivo, tranquillo e timidamente pulsante.
Siamo integri, fieri e con qualche chilometro in più sulle spalle... 
Forse ora i tramortiti siamo noi...

M.G.


Cefalù


SS113


mercoledì 11 giugno 2014

'93 Softail Rebuild & Upgrade - Part 3

'93 H-D FXSTC Softail EVO 1340
 REBUILD & UPGRADE - PARTE 3
Una chave tira l'altra e siamo arrivati al motore! 
Ecco il motivo per il quale ho deciso di aprire il motore:


Il problema era sicuramente una guarnizione, ma per sicurezza ho fatto la spesa su J&P Cycles prendendo tutto il necessario per rifare il motore: kit completo guarnizioni James Gaskets e fasce elastiche per i pistoni Hastings in molibdeno. 
Le modifiche al carburatore (vedi Parte 2) sarebbero state inutili senza poter liberare la potenza disponibile. Per questo, con l'occasione dello smontaggio del motore, ho preso anche un nuovo albero a camme bolt-on (pronto per l'installazione), Crane Fireball 310-2 e aste regolabili.
Per completare il tutto ho acquistato anche un nuovo filtro aria K&N, nuovi tubi benzina, un manometro con adattatore a 2 uscite per avere l'indicazione della pressione olio, qualche vite di ricambio..



La guarnizione danneggiata è stata subito individuata, era quella del primo coperchio della testata anteriore. 

Di seguito le foto delle fasi di smontaggio:

lunedì 2 giugno 2014

DKW RT 175 VS

DKW Auto Union RT 175 VS

Eravamo nel luogo dell'appuntamento, la puntualità ieri non era di casa.. Attendevamo gli ultimi, quando vediamo avvicinarsi un biker su un ferro di almeno 60 anni. Nessuno di noi aveva mai sentito parlare dell'AUDI a 2 ruote, eccola lì: una DKW, modello RT 175 VS del 1958 circa. 

La DKW era una fabbrica, fondata a Chemnitz in Sassonia nel 1916, nata per produrre veicoli con motore a vapore (Dampf-Kraft-Wagen, cioè vettura spinta dal vapore). 
Faceva parte del gruppo Auto Union, fondato nel 1932 dall'unione di quattro case automobilistiche tedesche: DKW, Audi, Horch e Wanderer.

Un piccolo gioiellino che, a detta del simpatico proprietario, si spinge fino a 130 km/h.